I grandi alberi dimenticati della nostra città, che resistono al tempo e all’ homo sapiens
Li potremmo anche chiamare alberi monumentali, ma non hanno sempre la possibilità che prevede la legge. Di sicuro sono molto vecchi, hanno visto nascere più generazioni e danno la loro ombra ai discendenti di chi li ha piantati, per lo più contadini. Rappresentano la memoria di un paesaggio e di una cultura che andrebbero fatti conoscere e tutelati, custodi di un sapere antico in un diverso rapporto delle attività umane con l'ambiente. Insomma nelle loro radici ci sono anche le nostre.
Eppure ce ne dimentichiamo.
La città di Ancona si è molto espansa negli ultimi 60 anni, le case sono sorte ove prima c’erano campi coltivati, siepi, piccoli boschi, alberate.
Di tutto ciò non ce n’è quasi più traccia, eccetto alcuni grandi alberi, spesso isolati, a volte in piccoli filari magari discontinui. A volte intrappolati tra un muro e una strada, tra una recinzione e un marciapiede, se sono più fortunati in mezzo a un incolto. Qualcuno accompagna un capannone, una fabbrica in disuso.
Eppure, dal punto di vista ecologico essi svolgono un ruolo primario nella conservazione della biodiversità così come importante è il loro contributo nell’assorbimento del carbonio; inoltre, grazie alla ricchezza di legno morto costituiscono dei micro- ecosistemi per altre specie vegetali ed animali.
Altrettanto significativo è il valore rappresentato dalla maestosità e dal portamento che contribuiscono ad arricchire ed a caratterizzare il paesaggio, offrendo un senso di appartenenza al luogo ed alla sua storia .
La ricognizione che ha condotto il nostro Circolo nel comune di Ancona, ha consentito di porre in evidenza molti esemplari di roverelle (Quercus pubescens), l’albero tipico delle nostre colline, un tempo largamente diffuso, la cui presenza si è drasticamente ridotta negli ultimi decenni a causa dell’evoluzione agricola verso sistemi meno diversificati ed altamente meccanizzati; oltre a queste sono presenti molti esemplari di gelsi bianchi (Morus alba) , le cui foglie in passato venivano usate per l’allevamento del baco da seta o più semplicemente per dare da mangiare agli animali a fine estate.
Ma sono stati trovati anche aceri campestri, dei cipressi all'interno dei cimiteri specie nelle frazioni, tamerici, alberi di giuda…
Essendo dimenticati, ma molto grandi, sono alberi a rischio: le loro grandi chiome sono state spesso capitozzate, come accade ai gelsi, o possono interferire con le attività umane.
Lo strumento piu’ idoneo alla relativa tutela è dato dal quadro normativo che a livello statale è rappresentato dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 10, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, articolo 7 “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”, e dal Decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014, “Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento.”.
La normativa regionale è data dalla Legge n. 6 del 23 febbraio 2005, artt 26 e 27.
Contestualmente alla definizione di monumentalità e relativi criteri, il contesto normativo prevede che il comune proceda a censire formazioni oggetto di segnalazione da parte di cittadini, associazioni, istituti scolastici, enti territoriali, ed altri soggetti di natura pubblica, utilizzando una metodologia specifica che fa riferimento alla circonferenza ed ad altri parametri specifici .
Il nostro Circolo, seguendo quanto previsto dalla legge, ne ha segnalati molti al Comune di Ancona per chiederne la valutazione come alberi monumentali, ed offrire loro finalmente dignità, un minimo di tutela e forse anche qualche denaro per poterli curare come si deve, come se fossero alberi di un giardino privato, ma in realtà sono parte del nostro patrimonio verde e della nostra storia.
Alcune delle formazioni segnalate potrebbero non presentare i caratteri di monumentalità necessari a far avviare la procedura di valutazione e catalogazione ufficiale da parte del comune; ciò non toglie nulla al valore ambientale e paesaggistico oggettivamente riconosciuto a tali esemplari ed alla necessità di assicurare continuità all’attività di ricognizione territoriale posta in atto.
Abbiamo riportato nella cartina che segue la posizione di ogni albero. Non sono tutti quelli che abbiamo trovato e segnalato, e tra l’altro la ricerca è ancora in corso: sono quelli di più facile accessibilità e visibilità, perché sono situati in aree pubbliche, a fianco di strade, vicino o dentro dei parchi.
Come vedrete, diversi alberi sono nel parco dell’ex CRASS , in via Colombo. Un luogo magnifico, che merita di essere conosciuto, ammirato ma anche salvaguardato e tutelato sia dal punto di vista naturalistico che storico.
L’elenco è solo provvisorio.
Vi invitiamo a cercare e segnalare altri alberi meritevoli di attenzione, inviandoci una mail con le informazioni che avete raccolto e qualche foto. Grazie.
Ecco il link:
https://earth.google.com/earth/d/1dQLGLS58B2yVehr-vKrNmmMTbPV6awYk?usp=sharing
In ultimo, non possiamo fare a meno di segnalare la pagina facebook del sig. Valido Capodarca, un profondo conoscitore e appassionato ricercatore di alberi monumentali, che da tanti anni segnala e chiede la tutela per questi grandi patriarchi, ai quali ha dedicato diversi libri:
https://www.facebook.com/search/top?q=valido%20capodarca%20reale
PAGINA IN AGGIORNAMENTO - PROGETTO IN CORSO Ultimo aggiornamento 20 febbraio 2024