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Parco del Conero  Parco del Cardeto   Altri parchi e spazi verdi

 

Parco del Conero

Parco del Cardeto

Altri parchi e spazi verdi

Percorso Direzione Parco - La Porta da Vallemiano al Parco del Conero

La vegetazione ed il paesaggio lungo la ciclovia del Conero

PAGINA DI PROVA

La vegetazione da Vallemiano al Bivio di Montacuto

Il tratto di ciclovia che risale la valle del Miano e arriva sino al bivio di Montacuto attraversa in gran parte campi coltivati e la presenza di alberi e arbusti è piuttosto rada. Si incontrano di tanto in tanto alcuni alberi di roverella (Quercus pubescens) e, allo stato arbustivo, olmi, allori e ginestre.

All’inizio del percorso sulla sinistra, nella corte di una casa colonica, è presente un grande esemplare di gelso, le cui foglie in passato erano utilizzate per l’allevamento del baco da seta e, successivamente, per dare nutrimento al bestiame al termine della stagione estiva. Un altro esemplare di gelso è presente sul versante collinare verso Pietralacroce, mentre molti esemplari, anche di dimensioni rilevanti, si possono ammirare percorrendo la strada che dal fondovalle porta a Pietralacroce.

Da notare, all’inizio della salita sulla destra, la presenza di un fitto canneto, a testimonianza della presenza di un piccolo specchio d’acqua, e sui margini molta bardana dai capolini uncinati.

Le piante erbacee si presentano più evidenti in primavera: sono molto diffuse veronica, ruchetta, bietola selvatica, romice, senape, latte di gallina, sulla, malva e ginestrino

La vegetazione dal bivio di Montacuto al bivio di Varano

In questo tratto il percorso si snoda ai margini della strada provinciale, da cui spesso è separata da siepi.

Tra gli arbusti sono presenti l’alloro, il sanguinello, molti esemplari di marruca (Paliurus spina-christi) con i suoi caratteristici fiorellini gialli a primavera inoltrata, e il caprifoglio, che si fa notare nello stesso periodo per i fiori vistosi e profumati. Tra gli alberi sono presenti le querce, leccio e roverella, oltre a diversi esemplari di acero campestre. Volgendo lo sguardo verso la vallata, in mezzo a un coltivo appare solitario un grande gelso.

Le piante erbacee sono limitate ai margini delle siepi e dei coltivi, come a cercare rifugio dalle attività umane: robbia, veccia, sulla, ruchetta, silene, ravanello selvatico e meliloto le più frequenti in primavera. In prossimità dell’estate il cardo e la malva. Nelle zone più umide la bardana.

In questo tratto il panorama, sempre molto aperto, spazia verso l’entroterra e i rilievi dell’appennino

 

La vegetazione dal bivio di Varano alla valle del Boranico

Costantemente in discesa verso la valle del Boranico, questo tratto presenta interessanti valori ambientali in quanto passa ai margini di un piccolo bosco misto. Troviamo qui aceri campestri, ma anche l’acero montano, ornielli, oltre a numerosi esemplari di roverella e olmo. Sono presenti anche dei ciliegi. Tra gli arbusti segnaliamo il viburno tino, il sanguinello e il biancospino. Raggiunto il fondovalle, nel tratto più umido sulla sinistra, fanno bella mostra di sé grandi alberi di roverella e di gelso. Tra questi ultimi si registrano le dimensioni più rilevanti, anche se non tutte le piante sono in buone condizioni. Attorno alle alberature maggiori, frequenti anche l’olmo e la robbia. Più avanti, sulla destra, sono presenti diversi pioppi neri e pioppi bianchi oltre ai salici e, tra gli arbusti, al sambuco. Tra le specie erbacee, da segnalare in primavera la sulla e la veccia, e poi si rinvengono silene, malva, ravanello selvatico, acetosella, fumaria, sferracavallo ed euforbia calenzuola; quando le giornate si fanno un po’ più calde, vilucchio e cardo sono molto presenti nei luoghi più assolati, la bardana in quelli più umidi.

 

La vegetazione dal Boranico al bivio di Portonovo

L’ultimo tratto del percorso, che dal fondovalle del rio Boranico conduce al parcheggio a monte di Portonovo, si presenta particolarmente interessante per la presenza, ad inizio salita, di una bella formazione vegetale di querceto xerofilo, costituito da oltre venti vetusti alberi di roverella (Quercus pubescens) tra cui spicca un  esemplare di m 3,73 di circonferenza, inserito nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia. Più avanti si trovano altri interessanti filari di querce e alcuni gelsi. Poco dopo il parcheggio, imboccando una stradina secondaria in pianura che inizia davanti alla fermata del bus, si arriva in breve in un campo coltivato sul cui margine destro è presente e segnalata un’altra roverella monumentale di m 4,70.

 

 

 

Percorso Direzione Parco - Area di sosta La Poiana (bivio per Villa Romana)

ASCOLTA L'AUDIO PER CONOSCERE DI PIU'!!

La voce narrante è di Lorenzo Bastianelli.

 

 

Ai margini dell'area di sosta si trovano 3 querce, chiamate roverelle (quercus pubescens). Una di esse, la più grande , ha una circonferenza di cm 360 a 130 cm di altezza da terra. Si tratta di un albero secolare, anche se non ha ancora le dimensioni minime stabilite dalle norme per poterne richiedere l'inserimento nell'elenco regionale degli alberi monumentali. Si tratta comunque di un bellissimo esemplare. Da notare un ciliegio che cresce proprio a fianco del tronco

43 Roverella Direzione Parco sooto Villa Romana 1 1

 Poco sopra l'area di sosta, invece, si sta lentamente formando un bosco misto, ai cui margini in primavera è possibile trovare l'ophrys apifera:

ophrys apifera

 Proprio a lato di questo tabellone, entrando nel piccolo sentiero tra la vegetazione, si può osservare un bosco che sta crescendo. Difatti, sino ad alcuni anni fa, la collina che sale verso Villa Romana era un coltivo, che è stato abbandonato. Senza alcun intervento umano la natura pian piano ha preso il sopravvento e si iniziano già a vedere le piante tipiche del bosco di una collina marchigiana. Così troviamo, appena entrati, arbusti come alloro, berretta da prete, sanguinello e biancospino in grande numero. Meno frequenti sono l'asparago e la robbia. 

I giovani alberi stanno colonizzando il fianco della collina: possiamo osservare l'acero campestre, di gran lunga la specie più presente, e la roverella. Qualche rara acacia e, soprattutto, alcuni ciliegi e meli rinselvatichiti testimoniano il precedente uso agricolo. Nella parte più alta, che si congiunge ad un bosco più maturo che arriva a lambire Villa Romana, sono presenti alcuni esemplari di carpino nero e di frassino meridionale.

I fiori più vistosi presenti in primavera sono l'orchidea purpurea e l' ophrys apifera. Durante le lunghe estati possiamo trovare facilmente il cardo dei lanaioli, la campanula, la carice nelle zone più umide, ma anche il centauro, il meliloto e la melissa.

biancospino ridim

BIANCOSPINO

centauro maggiore ridim

 CENTAURO MAGGIORE

galla ridim

GALLA SU ROVERELLA

prugnolo spinoso ridim

PRIGNOLO SPINOSO CON LE SUE BACCHE.

IL SANGUINELLO (SOTTO)

 

 

sanguinello ridim

Percorso Direzione Parco - La vegetazione

PER SAPERNE DI PIU' ASCOLTA L'AUDIO!

La voce narrante è di Lorenzo Bastianelli.

 

Lungo il percorso, superata la galleria ferroviaria, si incrocia via della Ferrovia che sale verso Pietralacroce. Sulla sinistra, poco a monte dell'incrocio, si trova un gelso bianco (morus alba) di ragguardevoli dimensioni. Per l'esattezza la sua circonferenza è di 427 cm. L'albero viene periodicamente capitozzato, quindi il tronco è molto corto e la chioma non da l'idea della vetusta'.

 8 Gelso Via Ferrovia bivio Dir Parco 1 1

 Foto di Orchidea purpurea  e di Consolida 

 

orchidea purpurea

consolida

Elenco delle piante rinvenute lungo il sentiero “Direzione Parco” e il bosco in formazione sopra l'area di sosta "La Poiana"

PIANTE ARBUSTIVE E ARBOREE

  1. acacia o gaggia (Robinia pseudacacia)
  2. acero campestre (Acer campestre)
  3. ailanto (Ailanthus altissima)
  4. alaterno (Rhamnus alaternus)
  5. alloro (Laurus nobilis)
  6. berretta da prete (Euonimus europaeus)
  7. biancospino (Crataegus monogyna)
  8. carpino nero (Ostrya carpinifolia)
  9. ciliegio (Prunus avium)
  10. cornetta dondolina (Emerus major)
  11. fico (Ficus carica)
  12. frassino meridionale (Fraxinus angustifolia oxycarpa)
  13. gelso (Morus alba)
  14. luppolo (Humulus lupulus)
  15. melo (Malus domestica)
  16. noce (Juglans regia)
  17. olmo campestre (Ulmus minor)
  18. orniello (Fraxinus ornus)
  19. pioppo bianco (Populus alba)
  20. pioppo nero (Populus nigra)
  21. prugnolo spinoso (Prunus spinosa)
  22. rosa canina (Rosa canina)
  23. roverella (Quercus pubescens)
  24. rovo (Rubus ulmifolius)
  25. salice bianco (Salix alba)
  26. sambuco (Sambucus nigra)
  27. sanguinella (Cornus sanguinea)
  28. viburno tino o laurotino (Viburnum tinus)

PIANTE ERBACEE E LIANOSE

  1. acetosella rizomatosa (Oxalis articulata)
  2. aglio napoletano (Allium neapolitanum)
  3. agrimonia (Agrimonia eupatoria)
  4. alliaria (Alliaria petiolata)
  5. amaranto (Amaranthus retroflexus)
  6. anemone dei fiorai (Anemone coronaria)
  7. anemone fior-stella (Anemone hortensis)
  8. asparago selvatico (Asparagus acutifolius)
  9. aspraggine comune (Picris hieracioides)
  10. bardana minore o lappa (Arctium minus)
  11. becco di gru malvaceo (Erodium malacoides)
  12. betonica (Stachys officinalis)
  13. bietola (Beta vulgaris)
  14. borragine (Borago officinalis)
  15. buglossa azzurra (Anchusa azurea)
  16. bugola (Ajuga reptans)
  17. caccialepri (Reichardia picroides)
  18. caglio asperello (Galium aparine)
  19. caglio tirolese (Galium mollugo)
  20. calendula dei campi (Calendula arvensis)
  21. camomilla (Matricaria chamomilla)
  22. canapa acquatica (Eupatorium cannabinum)
  23. canna comune (Arundo donax)
  24. caprifoglio (Lonicera caprifolium)
  25. cardo dei lanaioli o scardaccione selvatico (Dipsacus fullonum)
  26. carice maggiore (Carex pendula)
  27. carota selvatica (Daucus carota)
  28. centauro maggiore (Centaurium erythraea)
  29. centocchio (Stellaria media)
  30. cicerchia pallida (Lathyrus annuus)
  31. cicoria (Cichorium intybus)
  32. clematide paonazza (Clematis viticella)
  33. consolida femmina (Symphytum tuberosum angustifolium)
  34. consolida minore (Symphytum bulbosum)
  35. crescione (Nasturtium officinale)
  36. crespigno comune (Sonchus oleraceus)
  37. crespigno spinoso (Sonchus asper)
  38. dulcamara (Solanum dulcamara)
  39. ebbio (Sambucus ebulus)
  40. edera (Hedera helix)
  41. enula cepittoni (Dittrichia viscosa)
  42. equiseto o coda cavallina (Equisetum arvense)
  43. erba di Santa Barbara (Barbarea vulgaris)
  44. erba pecorina (Potentilla reptans)
  45. erba vetriola o erba murale (Parietaria officinalis)
  46. farfaraccio vaniglione (Petasites pyrenaicus)
  47. farfugio (Tussilago farfara)
  48. favagello (Ranunculus ficaria)
  49. fumaria (Fumaria officinalis)
  50. garofanino d’acqua (Epilobium hirsutum)
  51. giaro o gigaro (Arum italicum)
  52. ginestrino pie’ d’uccello (Lotus ornithopodioides)
  53. iperico o erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)
  54. linaria (Linaria vulgaris)
  55. malva (Malva sylvestris)
  56. margheritina o pratolina (Bellis perennis)
  57. meliloto bianco (Trigonella alba)
  58. melissa selvatica (Melissa officinalis altissima)
  59. mentuccia (Clinopodium nepeta)
  60. mercorella (Mercurialis annua)
  61. ofride fior d’ape (Ophrys apifera)
  62. orchidea purpurea (Orchis purpurea)
  63. ortica (Urtica dioica)
  64. papavero (Papaver rhoeas)
  65. perlina minore (Bellardia trixago)
  66. piantaggine lanceolata (Plantago lanceolata)
  67. piantaggine maggiore (Plantago major)
  68. pigamo giallo (Thalictrum flavum)
  69. ranuncolo strisciante (Ranunculus repens)
  70. ravanello selvatico (Raphanus raphanistrum landra)
  71. robbia selvatica (Rubia peregrina)
  72. romice comune (Rumex obtusifolius)
  73. salcerella (Lythrum salicaria)
  74. salvia dei prati (Salvia pratensis)
  75. senape bianca (Sinapis alba)
  76. silene bianca (Silene latifolia alba)
  77. smirnio o sedanaccio (Smyrnium olusatrum)
  78. speragne o radicchiella di terrasanta (Crepis sancta)
  79. stracciabraghe (Smilax aspera)
  80. stregona dei boschi (Stachys sylvatica)
  81. strigoli (Silene vulgaris)
  82. sulla (Sulla coronaria)
  83. tamaro (Tamus communis)
  84. tarassaco (Taraxacum officinale)
  85. tifa o mazzasorda (Typha latifolia)
  86. trifoglino irsuto (Lotus hirsutus)
  87. tulipano selvatico (Tulipa agenensis)
  88. veronica acquatica (Veronica anagallis-aquatica)
  89. veronica di Persia (Veronica persica)
  90. vilucchio (Convolvulus arvensis)
  91. viola bianca (Viola alba  dehnhardtii)
  92. vitalba (Clematis vitalba)

 

 

ultimo aggiornamento 16 agosto 2024

 

 

La storia del Percorso Direzione Parco

Se vuoi sapere di più su come è nato Direzione Parco inizia ad ascoltare:

La voce narrante è di Lorenzo Bastianelli.

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Vuoi conoscere anche la storia dei murales di jo?Ascolta:

 

 

 

Il tabellone offre la visione dei servizi resi dagli alberi. Forse non sai  che nella nostra città ancora vi sono alcuni alberi in mezzo a quartieri popolosi e da tempo edificati, ma che sono la testimonianza di quando ancora c'erano campi coltivati e venivano allevati animali. Di seguito due esempi, una roverella di m 4,02 di circonferenza, presente in via Monte Dago, e un gelso bianco che si trova in Via del Conero, lungo la salita che dalla fine del percorso Direzione Parco sale verso Pietralacroce. Quindi se prosegui il percorso verso Pietralacroce lo puoi vedere facilmente In questo caso il gelso fa parte di un antico filare di piante tutte di dimensioni ragguardevoli,download.gif alcune delle quali superano i m 2,50 di circonferenza del tronco. 

Roverella Monte Dago

 

Gelso Via del Conero vicino ingresso ciclovia

 

 

Alla scoperta del Percorso Direzione Parco - gli insetti

ASCOLTA L'AUDIO SE VUOI SAPERNE DI PIU'!

 La voce narrante è di Lorenzo Bastianelli.

 

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